Spettacoli
My inner space
Musica eseguita dal vivo da Julia Kent
Rete RPA - Rete per le performing arts Coproduzione Balletto Teatro di Torino / Scene _RIVOLIMUSICAMusica eseguita dal vivo da Julia Kent
Scultura installativa di Fabio Perino My Inner Space
Luci Gustavo Boetti
Danzatori: Balletto Teatro di Torino
Elaborazione coreografica a cura dei Danzatori del BTT
Adorabile, ingegnoso, raffinato e ricco, l’ultimo album di Julia Kent si candida come l’opera più immediata e fruibile dell’artista, ma per il personale nadir creativo forse dovremo attendere ancora un po’. Nel frattempo, “Temporal” aggiunge altre interessanti suggestioni a un percorso creativo che non sembra conoscere pause.
Temporal, in uscita il 25 gennaio 2019 su The Leaf Label, e anticipato dal primo singolo Imbalance, è il quinto album della violoncellista canadese Julia Kent, costituito prevalentemente da musica scritta per accompagnare in origine spettacoli teatrali e produzioni di danza, in risposta quindi a parti testuali o coreografiche. I brani, però, sono accomunati dallo stesso imprinting emotivo e vanno a formare una specie di «meditazione sulla transitorietà e sulla natura fragile dell’esistenza». C’è un palese recupero dell’elemento umano in queste sette nuove tracce, il corpo del ballerino/a diviene oggetto di una trasfigurazione artistica, dove musica e fisicità diventano elemento di redenzione dell’anima, in un processo creativo abbastanza semplice e lineare, che rifugge le asperità di molta musica neoclassica o sperimentale.
SCENE
Collective Trip: una questione di gender
Concept, regia e coreografia Claudio Malangone
Costumi: Alessandro De Santis
Disegno luci: Francesco Ferrigno
Luci: Giuseppe Ferrigno
Danzatori: Luigi Aruta, Adriana Cristiano, Alessandro De Santis, Antonio Formisano, Francesca Montesanto, Giada Ruoppo e il pubblico che desidera intervenire.
Incontro col pubblico a cura di Alessandro Pontremoli alle ore 20.30
RAYMOND CARVER, Voi non sapete che cos’è l’amore…
COLLECTIVE TRIP è il titolo/contenitore del nuovo progetto di Borderlinedanza che ha come fine la realizzazione di eventi il cui ambito di indagine macroscopico è la presenza del pubblico all’interno dell’area performativa quasi a decostruire le regole consolidate della finzione. Partendo dalla necessità di esplorare, verificare e mettere in pratica nuovi modi di composizione e del mettere in scena, i performers (danzatori e quella parte di pubblico che vuole partecipare all’azione) affronteranno il tema del gender, della trasformazione, dell’amore con lucidità e ambiguità. Attraversando significati e sensazioni, cercando di mettere in discussione ciò che si prova con le certezze di chi osserva, il loro agire e le loro storie sfideranno i presenti a guardarsi dentro e (volendo) a confessare/si l’inconfessabile…
Future Man
Studio performance
Coreografia: Mauro Astolfi
Disegno luci: Marco Policastro
Ideazione costumi: Mario Laterza
Danzatori: La compagnia Spellbound
Una produzione Spellbound con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali in collaborazione con Fuori Programma Festival.
“FUTURE MAN è una tipologia di uomo proiettato sempre su qualcosa che potrebbe accadere, un uomo che potrebbe indurre tenerezza con la sua apparente fermezza, con la sua idea di controllo. L’uomo che vive pensando che, gestendo il presente con distacco e rifiutando il passato, avrà sicuramente un momento ottimale e migliore in futuro. FUTURE MAN scopre che il passato è sempre li, lo incatena nella mente, lo blocca in una sedia a sistemare le sue cose in una spasmodica ricerca di un ordine delle cose esterne.”
Mauro Astolfi
120gr / Welcome to Italy
I PARTE
120 GR
Coreografia ed interpretazione: Sara Pischedda
Suono: Marco Schiavoni
Light design: Stefano De Litala
Esisto davvero se nessuno mi vede? Le persone mi vedono anche se il mio aspetto non è come dovrebbe essere?
Quanto spazio ci si aspetta che il corpo possa occupare, quanto spazio mi è consentito?
Il corpo può diventare invisibile, oppure troppo visibile: esposto, misurato, valutato, criticato, idealizzato, idolatrato, esaltato, censurato.
Mettiti in posa, fai il tuo broncio sexy – scatta. I click e i flash della fotocamera del tuo telefono si confondono con i pensieri, in un continuo brusio di fondo che stordisce e ottunde la mente: è come un aspirapolvere acceso che inghiotte l’immagine che hai di te stesso.
Vivi all’incessante ricerca di conferme, l’imperativo è essere conforme allo standard.
Fino a che punto lasciamo che le parole che possono descrivere il nostro aspetto fisico definiscano anche la nostra identità?
II PARTE
WELCOME TO ITALY
Concetto, regia, coreografia e interpreti: Sara Pischedda e Luca Castellano
Voce: Simona Ucciarelli
Welcome to Italy vuole abbattere i falsi miti dei quali l’Italia si circonda. In maniera leggera e provocatoria, i performer esplorano tutto il marcio che questo bellissimo paese è stato costretto ad accollarsi, con l’obiettivo di rivalutare e di dar spazio all’arte made in Italy.
Il pensiero si concentra sulla visione che lo straniero ha del nostro Paese, sui luoghi comuni, sulle tradizioni, su quello che in qualche modo, nel bene o nel male, ci ha reso i più popolari, derisi ma anche apprezzati dal resto del mondo. La performance nasce come un viaggio nel tempo e nello spazio, con linee guida precise che non determinano, tuttavia, lo svolgimento totale del percorso. Ruolo fondamentale lo ha il pubblico che vivendo un susseguirsi di emozioni e di situazioni tipiche italiane, ne rivaluta l’importanza e la bellezza. Ironizzare sulla mafia, sulla politica diventa un mezzo, non scontato e prevedibile, di giungere alle grandi eccellenze patriottiche, alla tradizione letteraria, musicale, cinematografica, culturale. Protagonista dell’esplorazione sarà anche l’ottima cucina di cui l’Italia può vantarsi. Atti performativi, scenografie, dialoghi, proiezioni, musiche cult italiane sono gli ingredienti di un lavoro coreografico dinamico ed allegro, che può contare su questi mezzi artistici per descrivere quello che di prezioso c’è in uno Stato e nelle persone che lo vivono.
Nowhere
La serata è dedicata a una delle compagnie Torinesi più attive oggi in Italia e all'estero
Ideazione e coreografia: Raphael Bianco
Assistente alla coreografia: Elena Rolla
Musica: Deuter, Alexander Ebert
Danzatori: Compagnia EgriBiancoDanza
NOWHERE terzo balletto del trittico NOWHERE.
La migrazione umana nella sua forma concreta, ma anche spirituale, tema oggi quanto mai attuale: un’azione danzata sull’illusione di una terra promessa, alla ricerca di nuovi orizzonti, dove ci si confronta, quasi sempre, a confini invalicabili e con scelte problematiche. La Compagnia EgriBiancoDanza ha ottenuto brillanti successi sia in Italia che all’estero, ha presentato spettacoli in Argentina, Ungheria, Malta, Grecia, Serbia, Russia, Francia e Portogallo, Belgio, Macedonia, Cile e Bosnia e in tutta l’Italia.
La bella… Giselle
La parola alla danza
Idea e messa in scena curata da: Pompea Santoro
Coreografie: Mats Ek
Assistente alla coreografia: Veli Peltokallio
Musiche: Adolphe Charles Adam, P.I. Ciaikovsky
Danzatori: Eko Dance Project
La Bella addormentata che, come tutti sanno, nella fiaba di Perrault è una giovane principessa che cade in un sonno incantato dopo essersi punta con il fuso dell’arcolaio diventa, nella rilettura di Mats Ek, una adolescente problematica in contrasto con i genitori che scivola nel mondo della droga. Le quattro fate che la crescono, diventano nella versione di Ek le infermiere che la proteggono e la malvagia strega Carabosse si trasforma nella figura del medico straniero, che la condurrà alla droga, fino a quando non arriverà il Principe a risvegliarla. Oltre alla tematica sociale della dipendenza il coreografo tratta anche quella dell’integrazione. Nella seconda parte, Giselle secondo atto (le Willy), dove l’ambientazione cambia rispetto alla versione dell’800, Giselle non muore di crepacuore ma impazzisce; e invece di trovarci in una radura illuminata dalla luna, ci troviamo catapultati all’interno di un manicomio, dove incontra donne che come lei sono ferite, violate e spezzate.
L’atlante della polvere
Concept e Coreografia: Matteo Marziano Graziano
Musica eseguita dal vivo: Egle Sommacal
Danzatori: Balletto Teatro di Torino
Le dita di Egle sulla chitarra acustica scrivono poesie sonore dal fascino ipnotico che non hanno bisogno di parole per ammaliare. Natura I è l’unica eccezione rispetto agli altri bozzetti acustici di stampo minimalista. Qui la chitarra si fa coro di vento urlante che sradica da terra e porta via. Un album che ha catturato immediatamente la mia attenzione e non pare disposto a liberarla troppo facilmente. Favorite track: Fiori per il tuo compleanno. (Mulas) Continua la collaborazione nel campo del teatro coreografico-musicale sperimentale tra il Balletto Teatro di Torino ed il coreografo Matteo Marziano Graziano (Torino / Berlino), nata con l’assegnazione del premio di produzione WE CAN BE WAVES del Macerata Opera Festival 2018. Nel 2020 Matteo Marziano Graziano e il BTT porteranno sulla scena del Circolo della Musica di Rivoli l’album L’Atlante della Polvere con musica dal vivo del chitarrista e compositore Egle Sommacal, rinnovando così la collaborazione del BTT con Rivolimusica, che si apre da questa Stagione anche ad Avigliana.
MOTORI DI RICERCA – residenza
percorsi d'artisti fra coreografia e arti visive | VII edizione
Residenza artistica dal 10 al 22 aprileIn collaborazione con Charleroi Danse e Fondazione Piemonte dal Vivo, nell’ambito delle loro residenze.
Motori di Ricerca | percorsi d’artisti fra coreografia e arti visive – è un progetto di sconfinamento fra le arti e di riflessione artistica interdisciplinare a cura del critico Chiara Castellazzi. A un coreografo e a un artista visivo selezionati viene offerta un’opportunità di confronto e crescita per dare propulsione ai motori che muovono la ricerca creativa. In collaborazione con la Fondazione Piemonte dal Vivo con Charleroi Danse, unico Centro Coreografico di Comunità Francofona del Belgio e con una importante istituzione di arte contemporanea. A seguito di due residenze, l’una alla Lavanderia a Vapore, l’altra in Belgio, a Charleroi Danse, la performance degli artisti selezionati viene presentata nella stagione del BTT in Lavanderia e fra le date di Piemonte dal Vivo in una importante istituzione di arte contemporanea a Torino.
Kiss me hard before you go
Coreografia: Jose Reches
Musica: Aaron Martin, Emptyset e Andy Stott
Costumi: Maria Teresa Grilli Atelier
Danzatori: Balletto Teatro di Torino
La morte cerebrale è ormai tristemente consueta. Le persone che soffrono di questa morte diventano spesso donatori di organi. Nel passare di questi organi da un corpo ad un altro, occhi, reni, polmoni, cuore… perdono il proprio nome, la propria identità e vengono chiamati “numeri di cristallo”.
Credo che l’essere umano sia donatore già dal primo respiro di vita, donatore del meglio e del peggio, donatore di cause ed effetti, di tutto e di niente… che in queste donazioni perpetue perdiamo i nostri nomi, la nostra identità, il nostro numero di cristallo.
Josè Reches
Toda obra lo es;ninguna lo es. cualquier obra es nosotros de otra forma.porque,de donde venga o como venga, la creacion es un acto de amor -el ultimo quiza- y en el amor hay que estar presente siempre….y a veces, como sucede tambien con el amor, la obra nos corresponde. A mi me ha sucedido…
Antonio Gala
Biglietti Stagione
Intero / 15€
Ridotto / 12€
Ridotto speciale / 6€
Programma per ragazzi
Intero / 10€
Ridotto / 7€
Coproduzione Rivolimusica / BTT
Intero / 10€
Ridotto / 7€